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Redenzione

Perdonami Madre perché ho peccato.

Ho errato a lungo su questa terra, i miei piedi sanguinano. Di sudore e polvere mi sono nutrito, e lacrime amare hanno estinto la mia sete. Le fatiche sono state il mio pane, la solitudine la mia unica compagna.

Stridori e gemiti hanno riempito la mia bisaccia, lamenti e strepiti hanno scandito il mio cammino.

Volano sulla mia testa corvi voraci, il respiro delle fiere mi riempie di paura e il frastuono della tempesta mi atterrisce. Il cielo che mi sovrasta tuona, il suo rombo mi squassa e il ruggito del vento mi frusta le ossa.

Invano e a lungo ti ho cercata, Algida Dama che tutto rinnovi, Sublime Creatura che ogni cosa crei.

Il tuo pensiero colma il mio petto di sentimenti deliziosi, l’anima mia risuona come il più dolce dei sistri. Ebbro trabocco di gioia voluttuosa e l’armonia del tuo canto mi avvolge come seta. Nulla più temo, nulla più mi affossa.

Spesso sei apparsa nei miei sogni, Donna di Luce che rischiara le Tenebre, Signora Splendente che dissipa la Notte.

Assistimi Madre perché sono nel bisogno.

Ho tentato in ogni luogo di scorgere il tuo volto, i miei occhi piangono. Di sale e sabbia ho fatto il mio cibo, e grida disperate hanno spento la mia fame. Le delusioni sono state mie fedeli ancelle, il fallimento il mio solo servitore.

Morte e pena hanno spianato la mia strada, stridori e sospiri hanno tracciato il mio sentiero.

Ringhiano alle mie spalle belve feroci, lo strillo del rapace mi riempie di terrore e il tumulto del fortunale mi sfinisce. La montagna che mi soverchia frana, il suo tonfo mi scuote e lo scroscio della pioggia mi bagna le vesti.

Finalmente ti ho trovata, Altera Diva che tutto risani, Immobile Sovrana che ogni astro muovi.

La tua visione inonda la mia mente di luce portentosa, la mia bocca emana lodi come un fiume gorgogliante. Sazio esondo di sana meraviglia e la soavità della tua voce mi circonda come l’aria. Niente più bramo, niente più desidero.

Ora ti vedo e dinanzi a te mi prostro, Somma Icona che vince il Tempo, Mistica Immagine che sconfigge il Dolore.

Assolvimi Madre perché ho peccato.

Ho vagato in ogni dove per mirarti, le mie gambe tremano. Di foglie e rugiada mi sono ricoperto, e sforzi immani hanno fiaccato le mie membra. I timori sono stati i miei confidenti, le privazioni le mie ambite ricompense.

Tumulti e violenze hanno costellato il mio percorso, sofferenze e umiliazioni hanno lastricato la mia strada.

Strisciano sui miei piedi serpi infide, il grido della fiera mi getta nello sconforto e il boato del fuoco mi impressiona. Il mare che attraverso mi imprigiona, i suoi flutti mi sommergono e il gelo pungente mi sferza la faccia.

Mi genufletto al tuo cospetto, Potente Guerriera che tutto domini, Clemente Regina che ogni popolo sottometti.

La tua presenza invade il mio corpo di sussulti grandiosi, il mio cuore arde come il più splendente dei soli. Appagato rifulgo di assoluta gaiezza e il calore del tuo grembo mi protegge come un manto. Tutto comprendo, tutto sono.

Con indicibile furore ti invoco, Sacra Vergine che risolleva lo Spirito, Altissima Patrona che restituisce la Purezza.

Ti adoro Madre perché mi hai redento.

Galleria Parione9 [Roma, Via di Parione 9]

parione9.com

Morgasmatron_redemption through delight

MORG ARMENI

A cura di Marta Bandini ed Elettra Bottazzi

18 marzo - 17 aprile 2016

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