top of page

Inter-Azioni Di Passioni Di Sensi Stretti*

La galleria Arthes di Via Giulia ospita fino all’ 11 marzo la mostra personale Interazioni di Giulia Gensini curata da Sara Fiorelli ed Elena Busetta. La giovane artista, diplomata in grafica pubblicitaria, ha trovato il percorso più adatto per esprimere un ricerca artistica personale che affonda le radici nella sua formazione professionale.

Le parole e le immagini che Giulia Gensini usa derivano da giornali di moda e, una volta ritagliate, vengono rincollate insieme, in un processo di estrapolazione (di senso oltre che pratico) e ricomposizione, al fine di creare nuove associazioni atte a esprimere pensieri, concetti e ricordi.

La tecnica del collage utilizzata dall’artista rimanda a una forma d’arte tradizionale, ma i lavori di Giulia sono connotati dal ritmo della poesia, che immette le opere direttamente nel filone della Poesia Visiva: anche gli spazi bianchi interstiziali fungono da pause di un pensiero e di un’immagine nuovi, che da didascalia si trasformano nel soggetto del quadro.

La parola che è suono, evocazione e allo stesso tempo espressione grafica, si fonde con immagini che rimandano al vissuto dell’artista, ai suoi personali ricordi e pensieri, riflettendosi nell’osservatore, che a sua volta le carpisce e le adatta al proprio vissuto e ai propri concetti radicati nell’interiorità.

Nel trittico And, And If e And If I, ritagli di parole in grassetto sono ap-posti e im-posti su pittura acrilica nera, aleggiano pesanti ad urlare un bisogno di espressione tanto da provocare un’eco nel riguardante, effetto reso ancora più forte da spruzzi di colore gettati sulla superficie.

Giulia Gensini, And, And If e And If I (primo pannello). Photo by A. Puzzutiello. Courtesy of Arthes Gallery

Nei collage di Giulia Gensini spesso compaiono pennellate di colore, in una tecnica mista che avvicina l’iniziale impersonalità della parola e delle immagini prelevate all’azione personale della creatività manuale in una fusione di lettere e figure, come a creare una tavola della memoria su cui rendere visibili le proprie pulsioni, come è ben espresso nell’opera in mostra Nuovi mondi. In Mal d’umore invece la parola applicata è rafforzamento di senso, è il mezzo per gridare un’inquietudine che si ha bisogno di esternare.

C’ è molta autobiografia nelle opere di quest'artista, giovane donna dell’era della mercificazione del corpo e della mente femminili: è la proiezione del bisogno di un esserci-nel-mondo come essere umano, come donna, come artista, come cervello pensante. Espressione femminista forse, sicuramente personale intenzione di dichiarare la propria presenza singolare-femminile nella quotidianità. Il titolo di un’altra opera esposta, Io sono io, è già di per sé l’emblema di questa volontà.

Autobiografico è sicuramente Mille e più vite fa in cui il collage è formato da tutti quei “souvenir” quotidiani di cui la borsa di una donna è stracolma: i ricordi riaffiorano nella conservazione (e nel successivo ritrovamento) di biglietti di viaggi, di banconote di paesi visitati, di fogliettini scarabocchiati con appunti distratti, di scontrini, di disegni veloci, di post-it, tutti incollati su una pittura verde che ricorda un tavolo da gioco, il gioco della vita.

Giulia Gensini, Mille e più vite fa. Photo by A. Puzzutiello. Courtesy of Arthes Gallery

Con queste espressioni di libertà, emancipazione, ironia e sentimento Giulia Gensini non dà vita a degli slogan, ma mette in mostra un carattere, il proprio modo di vedere e vivere il mondo, il tutto posto con forza davanti agli occhi degli altri: è un’esperienza che può risultare piacevole o meno, sicuramente di confronto. L’artista sembra dirci: «Io sono cosi, questa sono io, e tu?»

Durante il vernissage era allestito un banchetto con ritagli di giornale, colori, colla e timbri. Un po’ per gioco, un po’ per desiderio di esprimere la propria creatività, un po’ per esibizionismo, siamo stati tutti attratti dalla possibilità di lasciare un segno, esprimere un pensiero, un dubbio, una fantasia, un atto creativo. Si è trattato di un gioco, ma di un gioco serio, una possibilità di espressione davanti ad altre persone, mettendo da parte la timidezza. Questo esercizio d’arte amatoriale, che siamo stati chiamati a esercitare, è stato espressione di un processo di esternazione di un’interiorità, condivisa, urlata, è stato occasione di riflessione e condivisione. Le inter-azioni sono così delle azioni singole ma anche collettive, interattive e accrescitive.

* la scelta del titolo ricade sulla frase da me composta in occasione del vernissage utilizzando i ritagli di giornali e riviste messi a disposizione per il riempimento del pannello interattivo

Arthes Gallery [Roma, Via Giulia 111]

arthesgallery@gmail.com

Interazioni

GIULIA GENSINI

19 febbraio - 11 marzo 2016

bottom of page