top of page

Il Residuo del Tempo

Matéria Gallery propone una doppia personale di Fabio Barile e Giuseppe De Mattia per presentare i due artisti in previsione di due personali che si susseguiranno tra il 2016 e il 2017. Pur sottolineandone le specifiche caratteristiche, l’esposizione vuole porre l'accento sul concetto di testimonianza che, come un fil rouge, unisce le diverse ricerche proposte.

Fabio Barile in questa occasione espone l'intera serie di fotografie elaborate in occasione di Confotografia, un progetto di residenza svoltosi nel 2013 presso l'Aquila, a pochi anni dal tragico terremoto che nel 2009 mise in ginocchio l'intera città. Il progetto nasce dall'esigenza di creare un reportage fotografico che si discostasse da tutte quelle immagini di distruzione che avevano occupato per mesi le prime pagine di tutti i quotidiani, per poi perdere la propria eco mediatica e cadere un po' nel dimenticatoio. Il progetto, sviluppando una collaborazione tra fotografi e cittadini, vuole testimoniare come l'ambiente si sia trasformato e, attraverso le nuove immagini, ridefinire l'identità di un luogo. Barile in Homage to James Hutton fotografa dei paesaggi quasi immobili e deserti e vi sovrappone un foglio di carta lucida su cui sono state disegnate delle linee di diversi colori che sottolineano i crinali delle colline e gli smottamenti. I disegni tecnici sono stati realizzati da un geologo locale, Antonio Moretti, e rappresentano il movimento interno di un territorio che solo in apparenza è silente.

Fabio Barile, Homage to James Hutton. Courtesy of Matéria

Barile, come si evidenzia dal titolo, vuole omaggiare James Hutton, considerato uno dei padri fondatori della geologia moderna, e allo stesso tempo mostrare come negli ultimi anni le proprie ricerche artistiche si siano avvicinate anche alla scienza. Le opere di Barile in questo senso potrebbero leggersi come testimonianze di un territorio (e di una popolazione), che mattone dopo mattone tenta di ricostruire l'intera memoria del luogo che la natura nel suo compiersi ha modificato.

Nella seconda sala si trova Dialogue With Time. Si tratta di tre lavori site-specific di Giuseppe De Mattia. Qui l'artista segue lo scorrere del tempo e raccoglie le tracce che esso dissemina lungo il suo fluire, diventando così il testimone del suo passaggio. De Mattia si concentra sui dettagli per osservare i sintomi di un cambiamento, difficile altrimenti da cogliere. È infatti dal più piccolo particolare che si può scovare quella variazione che testimonia uno spostamento. Come per esempio un piccolo granello di polvere, di quelli che si vedono soltanto in alcune ore del giorno, quando il sole mattutino filtra da una finestra e ne illumina la presenza in altro modo invisibile. De Mattia allora raccoglie della polvere negli angoli della galleria, traccia tangibile dell'attraversamento di un corpo, forse quello dell'artista stesso. Poi impressiona la pellicola fotografica con quel pulviscolo tramutandolo in un cielo stellato, o in un fantastico paesaggio spaziale.

Giuseppe De Mattia, Dialogie With Time, 2016. Courtesy of Matéria

De Mattia si concentra sulle mutazioni della luce solare anche in una serie di fotografie che ritraggono il tronco di una albero con una benda di calce dipinta. A colpire è il progressivo spostamento delle ombre alle spalle del soggetto fotografato, che sottolineano così il lento, ma inarrestabile, scorrere del tempo. Infine sono esposte delle serpentine su carta. Hanno un andamento ondulatorio ritmico e costante, con anse regolari, che sottolineano l'andatura del tempo, fluido, ciclico e regolare. Un tempo che può essere arrestato soltanto nell'instante di uno scatto fotografico come testimonianza di un momento trascorso.

Materia Gallery [Roma, Via Tiburtina 149]

materiagallery.it

Homage to James Hutton - Dialogue With Time

FABIO BARILE - GIUSEPPE DE MATTIA

4 febbraio – 5 marzo 2016

bottom of page