Il Genius loci nello spazio
Gli uomini adesso hanno esteso talmente il loro potere sulle forze naturali che giovandosi di esse sarebbe facile sterminarsi a vicenda, fino all’ultimo uomo. Essi lo sanno, donde buona parte della loro presente inquietudine, infelicità apprensione. E ora, c’è da aspettarsi che l’altra delle due potenze celesti, l’eterno Eros faccia uno sforzo in più per affermarsi nella lotta con il suo avversario altrettanto immortale. Ma chi può prevedere se avrà successo e quale sarà l’esito?
Da Il Disagio della Civiltà di Sigmund Freud
L’imponente figura artistica di Andrea Branzi ( Firenze, 1938), architetto e designer dall'affermata carriera, decide di fare suo lo spazio di Fondazione VOLUME! con una personale: Anime.
Sono le corde dello spiritualismo antropologico quelle ad essere vivamente sollecitate all’interno di uno spazio che, come cifra stilistica propria della fondazione, è modulato per ospitare le opere dell’artista. Le stesse sono create site-specific per ricreare un’osmosi che permette di immergersi del tutto nello ambiente espositivo.
Andrea Branzi si concentra su un tema purtroppo poco trattato nei suoi campi d’azione che sono l’architettura e il design, quello del circolo vitale, la drammaturgia dell’essere vivente. Entrano qui in gioco forze eterne quali eros, ghenos e thanatos che secondo un andamento ciclico costruiscono l’umanità. La poetica teatrale ci coinvolge totalmente, nonostante non ci siano attori in scena. Forse i crani ne rappresentano un surrogato, una presenza/assenza che ci ricorda delle anime passate e del nostro essere parte del flusso dell’esistenza.
Andrea Branzi, Anime, 2016. Installation view. Courtesy of Fondazione VOLUME!
I crani ordinati su mensole scandiscono lo spazio della fondazione creando un cortocircuito con i prodotti di consumo ai quali vengono alternati. Questi sono confezioni di detersivi, verdura e frutta fresca, oggetti del nostro utilizzo quotidiano. Nelle nicchie prendono invece spazio delle installazioni composte da un piccolo altare dove è poggiata della frutta e al di sopra di essa campeggia una radiografia di due mani intrecciate per la preghiera, forse una supplica per un’ostia salvifica.
La mensola di “anime” e prodotti che corre lungo il corridoio viene resa di una lunghezza quasi infinita dalla presenza di uno specchio posizionato alla fine del percorso, che permette di vedersi sdoppiati e proiettati nel cerchio della vita. Tutto questo è spettacolarizzato dall’aggressivo susseguirsi in loop del celebre singolo dei Led Zeppelin, Whole lotta love del 1969, il vero orgasmo del rock.
Andrea Branzi, Anime, 2016. Installation view. Courtesy of Fondazione VOLUME!
E’ di Eros, Ghenos e Thanatos che si alimenta lo spazio espositivo, correlato a una filosofia animista che ricorda le anime tutte. Niente può meglio risolvere la questione del dramma dell’uomo moderno quanto l’effige che l’artista posiziona all’entrata della mostra un pò come l’iniziazione alla convulsione del corpo come piacere e come morte:
Ad ogni vivente è dato in sorte il nobilissimo istante della morte. Ma l’ultimo sospiro, l’ultimo spasmo somiglia nuovamente ad un orgasmo.
Andrea Branzi Nel regno dei viventi, 2014
Da non perdere sarà la visita guidata che Fondazione VOLUME! ha organizzato in occasione della chiusura della mostra. Il percorso della visita si snoderà dalla sede espositiva di VOLUME!, dove la curatrice Emilia Giorgi ripercorrerà le intenzioni di Andrea Branzi, alla chiesa di Santa Maria dell'Orazione e Morte, luogo che solitamente è chiuso al pubblico.
Fondazione VOLUME! [Via S. Francesco di Sales 86/88]
fondazionevolume.com
Anime
ANDREA BRANZI
A cura di Emilia Giorgi
23 gennaio – 4 marzo 2016