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Sull’immaginazione migrante

“Mattia ci prende la mano e mette a dormire la nostra guancia nell’incavo, basta che lo desideriamo davvero. Ma non fatevi illusioni, M. potrebbe essere preso da un impellente

impulso di gioco, potrebbe sberleffarvi, punzecchiarvi.

Certo sempre con il coraggio di parlare di dolore,

di abbandono, di morte e

con la sicurezza della

coerenza.”[1]

Antonio Veneziani

Lungo, liquido e intenso sguardo

In quale sogno vivi?

In quale albergo della memoria ti trovi?

Sei in viaggio?

Stai percorrendo lunghe ferrovie musicali che traversano le nebbie grigie delle tue amate campagne torinesi?

Stai cercando una casa perduta, accogliente rifugio per le tue gioiose convessità?

Una canoa amazzonica, un petalo essiccato di anice stellato, un fossile, una conchiglia…

L’Officina dell’Arte e Gastronomia Bio-Sphere ospita fino al 17 marzo la personale Tre più Uno (o della Gastronomia dell’Arte o l’Arte della Gastronomia) del maestro Gianluigi Mattia[2]. Questo nuovo ambiente, dove si degustano prodotti d’eccellenza a km zero, diviene anche raffinato territorio d’incontro fra artisti e scrittori, in particolare si segnala un luogo dell’arte, con la prossima rassegna di mostre selezionate e curate dal maestro Mattia, e un luogo della scrittura che propone presentazioni di libri, corsi di scrittura, dibattiti e conferenze a cura del poeta e scrittore Antonio Veneziani.

In quest’occasione Mattia sceglie di “abitare” le pareti di Bio-Sphere con la discrezione di pochi grandi disegni (100x150 cm), realizzati in grafite e con tecnica mista - grafite e acquerello - su carta intelata, caratterizzati per la loro leggerezza ed eleganza nel rispetto della location. L’opera centrale della mostra può considerarsi il grande disegno del 2007, mai esposto finora, che raffigura conchiglie. Le conchiglie sono fessurazioni che celano al loro interno corpi segretissimi, un luogo che attrae l’immaginario dell’artista già da tempo – e chissà da quanto – e che in una delle sue favole metropolitane, Mattia aveva dolcemente svelato:

La loro sensualità, anche se ferita dal tempo o solo trascurata dalle mani distratte dell’uomo, ricondusse Françoise all’ipnotica attiranza che provava ogni qual volta osservava le conchiglie. Pensò che ogni conchiglia configurasse in se stessa una cassa armonica evocativa di sonorità profonde provenienti da chissà quali luoghi di mistero[3].


Senza Titolo, 2007, grafite e acquerello, 100x150 cm, particolare



Le altre opere in mostra rappresentano figure androgine, simboli archetipali, luoghi di sonorità ancestrali. Il corpo come tamburo primitivo di fiato, vento, respiro, ritmi regolari battuti fortemente, sempre di più, che van poi rallentando. Sempre più lenti. Fino a fermarsi. Il corpo si muove, disperde energie per il tempo necessario che ha di consumarsi, per sua natura mortale, realtà finita che pure inizia, ma c’è un luogo la ragione umana che “[…] Ha il destino particolare di essere tormentata da problemi che non può evitare, perché le son posti dalla natura della stessa ragione, ma dei quali non può trovare la soluzione, perché oltrepassano ogni potere della ragione umana.”[4].


Grandi disegni realizzati nel 2005, grafite, 100x150 cm


[1] Il poeta e scrittore Antonio Veneziani dal catalogo della mostra personale di G. Mattia, L’enigma accecato. Ricognizioni di leggerezza, ironia e infericità. Opere dal 1999 al 2008. Fondazione Museo Venanzo Crocetti, Roma 2008, p. 30.

[2] G. Mattia è un artista impossibile da decifrare nella sua estrema complessità, nasce a Venaria Reale nel 1940 e giovanissimo già negli anni Sessanta si trasferisce a Roma nell’allora popolare quartiere trasteverino dove ancor oggi vive e opera. La sua memoria affonda le radici nella tradizione figurativa novecentista e delle avanguardie storiche, percorre un linguaggio sempre volto alla ricerca, si confronta da tempo con le neoavanguardie e con il contemporaneo, scegliendo di rimanere sempre un po’ defilato dal sistema dell’arte imperante. Chi fosse interessato ad approfondire l’argomento può iniziare visitando il sito personale dell’artista dove è presente anche una sezione di suoi scritti www.gianluigimattia.com .

[3] G. Mattia, Brian l’azzurro (2010).

[4] I. Kant, Critica della Ragion Pura. Incipit della Prefazione del 1781, Economica Laterza, Roma 2005, p.5.

Bio-Sphere [Roma, Via della Seggiola 9]

www.bio-sphere.it

Tre più Uno (o della Gastronomia dell’Arte o l’Arte della Gastronomia)

GIANLUIGI MATTIA

13 febbraio - 17 marzo 2016

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