Dressed/Naked. Dominik Lang
The Gallery Apart inaugura la stagione espositiva 2015/2016 con Naked figures, dressed figurines di Domink Lang (Praga, 1980), il quale ha ideato il progetto della mostra partendo dall'ambiente, percepito come uno spazio che, attraverso la sua architettura, esercita un'influenza sul presente poiché è traccia di un passato definito. Il passato è un terreno sedimentato e nella ricerca dell'artista si configura come un tempo con il quale, sistematicamente e costantemente, egli entra in relazione.
Clocks going backwards (fazes of work), una riproduzione di due sculture del padre (Jirì Lang), due figure, una bianca e una nera, sembrano ritratte nell'atto di mimare una danza o un combattimento. Lang non vuole alimentare quel tradizionale sodalizio padre-figlio sottolineandone l'affettività familiare, ma si spinge oltre. Attraverso la copia infatti, l'artista si trova nella condizione di riprodurre una serie di gesti, prima ancora che una serie di forme, e così ripercorre passo dopo passo ogni azione compiuta a suo tempo da Lang senior, riuscendo in questo modo non soltanto a produrre un doppio dell'opera ma anche a incarnarne la sua originaria intenzione.
Domink Lang, Naked figures, dressed figurines, 2015, exhibition view at The Gallery Apart, Roma, fotografia di Giorgio Benni
Tale processo ha dato vita a From series: Study of a pre-determined movement, una serie di sculture che ritraggono una figura in movimento: prima appare come una ninfa che con il suo candido drappo sembra tamponarsi il corpo appena uscita dalle acque, poi, scorrendo rapidamente con lo sguardo, la stoffa assume le sembianze di un indumento. È forse la ninfa pudica che si sta rivestendo? Ciò che si coglie in continuità con le due sculture precedenti è la consequenzialità del moto che causa una rottura. Se nelle copie di Jirì Lang, la parte anatomica in movimento genera una lacerazione, come la gamba sinistra della figura nera che non è ancora posizionata saldamente sul piedistallo, nelle sculture di Domink la movenza produce una taglio netto del calco che viene spezzato e riposizionato secondo una diversa proiezione evidenziando il segno di cesura.
Recostruction occupa il centro della sala ed è composta da una grande scala da muratore con a terra una riproduzione di un secchio e un pennello. Di fronte, quasi invisibile perché bianca nel bianco, si trova una scultura che su scala ridotta riproduce l'installazione. Sulla sommità della scala è però ritratto un personaggio maschile: l'artista. Dov'è finito l'artista? Se mi volto ne vedo le tracce: Absent author, i suoi vestiti giacciono a terra come se il corpo che poco fa ricoprivano si fosse dissolto nel nulla, sottolineando così la presenza-assenza dell'autore.
Domink Lang, Naked figures, dressed figurines, 2015, exhibition view at The Gallery Apart, Roma, fotografia di Giorgio Benni
Spinta dal desiderio di scovarlo in qualche angolo scendo al piano seminterrato. Con un gesto automatico poggio il mio palmo sul corrimano delle scale. Accolgo una strana sensazione di calore. É l'artista che attraverso Discending the stairs, dei calchi del suo palmo posti lungo tutta la balaustra, sembra raggiungermi e accompagnarmi lungo il percorso. Il pensiero che Lang, abbandonando gli abiti all'ingresso, possa aver percorso il tragitto nudo non può non ricordare la celeberrima opera di Marcel Duchamp Nudo che scende le scale (1912), in un altro tentativo di riattualizzazione di un tempo ormai trascorso attraverso l'incarnazione del movimento, questa volta, con l'interezza del suo proprio corpo.
Ci si trova di fronte a Random Meeting, due sculture filiformi a dimensione naturale rette da un struttura che ricorda la il patibolo del gioco dell'impiccato, poggianti su un basamento. La figura più grande indossa una camicia a quadretti e rappresenta quel passato trascorso che si rinnova nell'incontro con le nuove generazioni, idealmente personificate dalla figura di più piccole dimensioni che indossa un completino da bambino. Quest'ultima, poggia su una doppia base in legno provvista di un meccanismo rotante, come a indicare che solo attraverso l'incontro con ciò che “fu” si può iniziare a muoversi verso molteplici direzioni.
The Gallery Apart [Roma, via Francesco Negri 43]
thegalleryapart.it
Naked figures, dressed figurines
DOMINIK LANG
10 ottobre – 5 dicembre 2015