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Marco Angelini: Il gioco dello specchio

All’interno del piccolo ma prezioso Museo Carlo Bilotti, a chiusura del percorso espositivo sito al primo piano, è attualmente in corso, dal 29 ottobre al 6 dicembre 2015, la mostra Speculum: la materia e il suo doppio, dell’artista romano emergente Marco Angelini.

L’esposizione, pensata per essere un dialogo ideale tra coppie di opere nelle quali l’una rispecchia di volta in volta, e secondo criteri differenti, l’altra, si apre con due tele, realizzate a tecnica mista, definite Untitled, 2014. Il ruolo che qui la superficie pittorica svolge per l’artista è chiaro: lo spazio delle astratte figurazioni, racchiuso dagli involucri-cornice, si fa pagina, in questo caso bianca, sulla quale Angelini scrive parole di materia, una materia sempre diversa ed eterogenea, ora pittorica e densa, ora pulviscolare e leggera.

Untitled e Untitled, 2014; tecnica mista su tela, 100 x 100 cm. Photo by Mauro Rosatelli

Tale diversità materiale confluisce sul supporto come le parole di lingue diverse si riversano all’interno di un medesimo discorso, dove ogni sillaba viene lentamente scandita, intrecciando le corde della percezione di chi guarda, stimolato dalle innegabili piacevolezze estetiche della composizione ed emotivamente toccato dal loro perfetto significato complementare. Di fronte alla coppia di tele Untitled lo spettatore si trova a interagire con l’opera, che gli si offre nella sua neutralità, e solo un’intuizione subitanea e irrazionale può innervarla di nuova vita e associarla inequivocabilmente all’opera gemella.

In un primo tempo Angelini ci fa credere così di stare dialogando esclusivamente con la sua opera, con la sua presenza-assenza sulle superfici, ma d’un tratto ci accorgiamo di stare interagendo, giocando e specchiandoci perfino con lo spettatore accanto a noi, che rimira a sua volta le tele e vive sinergicamente le nostre medesime emozioni.

Di volta in volta l’artista nasconde, con il gusto di un gioco, brevissimi indizi, che si richiamano a vicenda e che inconsciamente riconosciamo in minimi dettagli delle rispettive opere-pendant, come accade nella coppia di opposti Intimità e Distacco, 2009. Il gioco di ruoli allestito dall’artista continua coinvolgendo ulteriormente il riguardante, ormai giocatore nel ruolo di creatore dei concetto di intimità e distacco che l’artista ha ideato e realizzato per lui con associazioni libere e intuitive di materia e composizione, colore e sensazione.

Intimità e Distacco, 2009; tecnica mista su alluminio, 30 x 100 cm. Photo by Mauro Rosatelli

Il risultato dell’esperienza di Marco Angelini conseguita in Speculum si qualifica non solo come una ricerca tecnico-sperimentale ed espressiva all’interno della propria parabola artistica, ma anche come un’indagine psico e sociologica, condotta per mezzo della creazione artistica, alla quale assegna l’entità di oggetto-valore foriero di un messaggio inestimabile: quello di poter ritrovare un senso etico profondo e universale nell’intuizione emotiva di un momento capace di riaffiorare dalle profondità per manifestarsi unicamente attraverso i potenti e antichissimi mezzi a disposizione dell’arte.

La mostra volge al termine con diverse altre coppie di pendant, tra cui Identità 1 ed Identità 2, 2014; è probabilmente in queste due opere che si trova il quintessenziale compendio dell’intento artistico della mostra.

Identità 1 e Identità 2, 2013; tecnica mista su carta, 185 x 55 cm. Courtesy of the Artist

Tonalità blu profondo di nubi acquerellate aleggiano sulla carta ondulata nascosta dietro il vetro dell’incorniciatura, nebulose dalle quali si diramano, come tentacoli protesi a cercar qualcosa, pellicole filmiche nere. Sono forse i fili misteriosamente imperscrutabili tra noi e le nostre emozioni quelli che l’artista dispone fantasiosamente per ricordarci come ogni identità, seppur diversa, possa esser simile e uguale a qualsiasi altra, proprio come ogni esperienza umana può esser ritrovata nell’altro da se, in un continuo meltin’ pot di persone e culture che si mescolano illuminate dalle luci della metropoli moderna.

Alla stessa stregua, una miscellanea di materiali e tecniche diverse si armonizza nelle creazioni di Marco Angelini, un artista capace di pronunciare con la sua arte una verità semplice e assoluta, che alla fine del nostro percorso ci saluta regalandoci una rinnovata consapevolezza di noi stessi.

Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese [Roma, Via Fiorello La Guardia]

museocarlobilotti.it

Speculum: la materia e il suo doppio

MARCO ANGELINI

Dal 29 ottobre al 06 dicembre 2015


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