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FRESCHISSIMI, come dopo una rinascita

La mostra personale attualmente ospitata nella galleria T293 è frutto della residenza estiva della giovane artista britannica May Hands (classe 1990) nella città di Roma e proprio ad essa è dedicata, in quanto fonte d’ispirazione per i nuovi lavori in

esposizione.

Freschissimi, 2015, installation view. Courtesy of T293

Un’istallazione, dei quadri a parete e una serie di sculture disposti in una minimalistica simmetria, ma colorati come ad interrompere una serialità impossibile da rintracciare nell’ambiente metropolitano, sono accolti negli spazi della galleria romana.

Ad un ulteriore sguardo, più attento, l’ordine lascia spazio al disordine evocato dall’intersecazione e dalla convivenza dei più disparati materiali: incarti per alimenti, pezzi di plastica, volantini, ritagli di giornale. Oggetti considerati solitamente come rifiuti, una volta che la loro utilità viene esaurita nel breve tempo del loro distratto utilizzo.

Un incontro casuale con un oggetto trovato a terra, componente di un corredo non intenzionale lasciato ai bordi di strade che si incrociano ogni giorno, diventa piacevole, evoca una possibile rinascita, una possibile ricostruzione. L’artista, intervenendo su questi oggetti, li sublima, regalando loro una nuova vita e rendendoli altro da ciò che erano: li pone nella sfera dell’estetica.

Le impalcature a ridosso dei palazzi sono un elemento quotidiano del paesaggio urbano: solitamente oscurano le facciate, spezzano la visione d’insieme, ma possono diventare più piacevoli alla vista, possono anch’esse essere elevate a una nuova esistenza e diventare una scultura, un gioco per bambini, un oggetto di design, o qualsiasi cosa possa suscitare la fantasia dello spettatore.

Strettamente collegati alle impalcature sono i secchi: nel loro uso comune essi sono dei contenitori per calcinacci, per l’ impasto del cemento, ma possono oltremodo essere usati per creare delle forme. Bastano dello stucco, dei colori e un insieme di oggetti insoliti come corde, carte da imballaggio per frutta, tappi in plastica, reti: ed ecco che nasce qualcos’altro. Di ciò che era ne è rimasta l’impronta, un ricordo della vita passata, rielaborata in una dimensione affettiva verso l’oggetto incontrato casualmente, che può ergersi ora alla condizione di oggetto d’arte.

Il nome della mostra, Freschissimi, può rimandare ai numerosi colori utilizzati, così vividi da sembrare appena stesi, o alla volontà di spogliare dallo sporco la realtà metropolitana; oppure esso può essere riferito alla freschezza del nuovo utilizzo degli oggetti, come se fossero appena rinati; ma Freschissimi è prima di tutto una parola: essa ricorre sugli incarti degli alimenti che l’artista ha trovato e posto nei sui quadri-composizioni che rimandano a cestini, i quali sono costituiti da un’intelaiatura a rete che accoglie stralci di quotidianità.

Il suono di questa parola ha affascinato l’artista, tanto da portarla a sceglierla per denominare la propria esposizione. In questo modo May Hands sembra dirci che così come una semplice parola può affascinare al punto da innescare una creazione artistica, un oggetto insignificante può attirare la nostra attenzione ed essere assunto come primo passo per una riqualificazione estetica del mondo che ci circonda.

Galleria T293 [Roma, Via G. M. Crescimbeni 11]

t293.it

Freschissimi

MAY HANDS

18 settembre - 20 ottobre 2015


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